Regia: Alain Resnais. Soggetto e sceneggiatura: Jean Gruault. Fotografia: Sacha Vierny (Eastmancolor). Musica : Hans We rner Henze (eseguita da The Fire of London). Montaggio: Albert Jurgenson. Scenografia: Jacques Saulnier. Assistenti alla regia: Florence Malraux, Renald Calcagni. Costumista: Chaterine Leterrier. S e g retaria di edizione: Hélène Sebillotte. Interpreti: Sabine Azéma (Élisabeth Sutter), Pierre Arditi (Simon Roche), Fanny Ardant (Judith), André Dussolier (Jérôme), Jean Dasté (dottor Rozier), Geneviève Mnich (la vedova di André Jourdet), Jean-Clode Weibel (lo specialista), Louis Castel (l’amico dei Jourdet), Françoise Rigal (una collega di Élisabeth), Françoise Morange (M.me Vigné), Walter Plinge (l’uomo del torrente), e le voci di Jean Champion (il padre di Simon), Bernard Malaterre (un collega di Simon), Yvette Étiévant (M.me Yvonne), Lumir Ardant (la figlia di Judith e Jérôme).
Direttore di produzione: Michel Choquet. Produzione: Philippe Dussart
Sarl, Les Films Ariane, Films A2. Durata: 92’. Formato: 35 mm, col.
Simon e Élisabeth vivono tranquillamente la loro storia d’amore coniugale, quando, d’improvviso Simon cade come morto. Si tratta di un raro caso di decesso apparente: si riprenderà, ma per morire davvero poco dopo. La disperazione di Élisabeth, desiderosa di ricongiungersi con l’amato, non è consolata dalla coppia di amici, pastori protestanti. Così, si uccide.
Come per Kubrick, anche per Resnais – e con tutte le differenze del caso – il cinema è anche un gioco che cambia sempre le pedine e le proprie regole. Tranne una, l’ironia, la cui tenerezza diventa paradossalmente la risposta più ovvia, ma anche più consapevole, alla crudeltà dell’accusa. […] Se la vita è romanzo, il cinema è una favola moderna, che si intride di linguaggio, di suggestioni che scivolano da ogni lato, di racconti trasformati in esemplari dalla capacità di folgorazione, momentanea e allusiva al tempo stesso, delle immagini. Continua a leggere →
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