La nuova svolta di Lynch: INLAND EMPIRE

Credo fosse il 6 settembre, i ricordi sono confusi (ma felici).
La sala per le proiezioni stampa del festival di Venezia era gremita. Esplodeva letteralmente, in ogni ordine di file, di appassionati, cinefili della prima e ultima ora, giornalisti già votati a recensioni zeppe di preconcetti sull’opera omnia di Lynch o recensioni entusiaste e deliranti pronte in canna (la sottoscritta si schiera tra coloro che lo amano senza pudore anche se tentano di riconoscerne i momenti artisticamente più difficili). In realtà tutto quanto sia partorito dalla testa di David Lynch risulta quanto meno stimolante e non indifferente. Poco importa che si tratti dei suoi film, dei suoi serial televisivi, dei suoi mobili (subito da segnalare le abat-jour in Inland Empire), dei suoi fumetti. Unica cosa da evitare: sentire parlare Lynch del suo rapporto con la meditazione (ho assistito a una lezione presentazione a Milano introdotta da Enrico Ruggeri… è stato davvero troppo). Regola importante: evitare di sapere cose troppo private sugli artisti che si amano. Hanno fatto dei capolavori? Bene, forse è meglio non sapere come ci siano riusciti. E questo vale soprattutto per un’opera complessa e rivoluzionaria come Inland Empire. Anche le persone che lo detesteranno (e sì ci saranno e forse saranno sedute vicino a voi mentre imprecano insensatamente durante la visione dicendo cose come “non capisco nulla” “cosa succede?” “chi/cosa è quello?”) potrebbero comunque trovare l’onestà intellettuale di riconoscere il film come un punto di non ritorno, come una nuova svolta nel mondo cinematografico. Frodon, il direttore dei “Cahiers du Cinéma”, nel numero di febbraio rintracciabile tra poco in edicola ha scritto (tra altre cose degne di nota in un bel dossier dedicato al regista) che con questo film Lynch è passato dall’essere un grande regista a essere un grande artista (il 3 marzo alla fondazione Cartier di Parigi apre un’attesissima mostra “The Air Is on Fire” sulle opere pittoriche e grafiche di Lynch – il catalogo con cd rom arriverà al bookshop del Visionario in aprile)

IL FILM
Un raggio di luce squarcia lo schermo nero illuminandone il grande titolo a caratteri cubitali. Si sente la puntina su di un disco. Si vedono delle persone ma non i loro volti in un corridoio: parlano russo? Siamo in b/n. Alcune sequenze ci riportano il colore e si alza il primo sipario su quella che sembra una sit-com popolata da personaggi con testa di coniglio (spiazzante: tra Ionesco e i personaggi-topo che appaiono per un attimo in Mon oncle d’Amerique di Resnais) che recitano una battuta banale a cui seguono risate registrate fuori tempo. La sequenza dopo ci porta a casa della protagonista del film, Laura Dern. Da quel momento in poi il film pare stabilizzarsi sulla storia di una giovane attrice e sulla realizzazione di un film diretto dal personaggio di Jeremy Irons. Pare. In realtà la trama che inizialmente con sorpresa ci troviamo a seguire non è unica. Non c’è un solo piano di narrazione, di eventi e di personaggi. Soprattutto la dimensione temporale non è quella “tradizionale”. Tutto non è come sembra (e ci si trova così a parlare per sentenze come il buon detective Cooper di Twin Peaks… tra l’altro l’attrice madre di Laura Palmer fa parte del cast: “Is there a murder in your film?”, la sua domanda alla Dern).
Il film è un viaggio di circa tre ore nella mente, nella coscienza e in anfratti sconosciuti di una persona-attrice, altro davvero non si può dire. Un’amica che mesi fa mi ha detto “non andrò a vederlo, per favore raccontamelo” ha ascoltato una tortuosa lista di eventi con annotazioni su interni di case, studi cinematografici, cinema, uffici e salotti con conigli che l’ha lasciata stupefatta.
Lynch ha dichiarato di aver voluto fare un suo tributo a Hollywood. E l’ha fatto con un digitale sporco, imperfetto. Ora che l’ha scoperto e ne ha verificato la flessibilità, la totale “invadenza” non tornerà, a quanto pare, alla pellicola.

Buon viaggio e buona visione

56 Risposte

  1. Un buon 30% esce dalla sala prima del termine della proiezione..Non vedo l’ora di vederlo!!!! :-)))

  2. Anche ieri è successo così! La maggior parte resiste più che può poi esplode e se ne va…
    Io ho resistito, anche se il film non ti aiuta granchè…
    Teoricamente vale… il rifiuto di Lynch della costruzione hollywoodiana, con i filmetti che ti prendono per mano e ti accompagnano fino alla fine spiegandoti TUTTO e non lasciando alcuno spazio alla libera interpretazione. Allora lui decostruisce, frammenta, crea più livelli narrativi… e permette a ciascuno di crearsi il proprio significato. E stimola il pubblico a pensare, ad azionare il cervello…
    Nella pratica però è un film incomprensibile, oltre che ingiudicabile. Credo sia inspiegabile non solo per qualsiasi critico e spettatore, ma anche per gli amanti di Lynch!
    Ma ovviamente aspetto di essere smentito…

  3. Io Lynch me lo sono perso a Venezia visto che non davano biglietti al pubblico…potete immaginare la delusione….

    Non sono ancora riuscito a vedere il film ma sono molto impaziente e curioso…in settimana lo vedrò e poi scriverò le mie opinioni…

    Ovviamente mi aspetto un viaggio allucinante e senza alcun senso, se non quello che gli darò io….eheh

  4. Spiegare è un termine forte e non necessario per godere del film.
    Si spera sempre che andare al cinema rimanga un enorme, quasi inspiegabile piacere a cui abbandonarsi nel buio di una sala e non sia una sfida a chi ce l’ha più duro e puro (il gusto cinematografico).
    Lynch sfida se stesso e il concetto più tradizionale di narrazione da sempre (da recuperare a questo proposito per chi ancora non l’avesse visto “Eraserhead”.) ma non credo si ponga il problema del pubblico – né noi dobbiamo entrare in sala con lo spirito del “resistente”, fortunatamente si può scegliere di andare a vedere qualunque tipo di film, di genere o meno, d’autore o di un grande artigiano visionario.
    L’importante è andare al cinema se poi stupore-brividi-risate-lacrime ci sorprendono vedendo l’ultimo film di Lynch o un vecchio film con Lucille Ball e Henry Fonda di cui non conosciamo neanche il regista ma vediamo ogni anno su rete4 o ci si esalta per le sequenze d’azione girate da Martin Cambell beh… il gioco è sempre quello, no?

  5. ‘Sfidare il concetto più tradizionale di narrazione’ è apprezzabilissimo… e da questo punto di vista sia ‘Eraserhead’ che ‘Strade Perdute’ che ‘Mulholland Drive’ sn esempi perfetti. Ma qua è indubbio che Lynch si spinga oltre… Se x esempio in ‘Eraserhead’ c’era una parvenza di trama e logica supportata dalla sua visionarietà in INLAND EMPIRE il gioco non è neanche più nascosto…o perlomeno, Lynch non è più costretto a nasconderlo cm ha fatto in passato! E’ un viaggio costruttivo, illuminante, educativo, tutto quello che volete, ma io continuo a chiedermi… diretto a chi? No perchè chi già lo ama continuerà ad amarlo, chi è imbevuto di cinema hollywoodiano omogeneizzato e pre-masticato Lynch non sa neanche chi sia, e di certo non affronta un film-fiume di 3 ore senza trama…!

  6. Beh, però ci si può abbioccare un’oretta e risvegliarsi senza dover cercare di capire chi è quel personaggio baffuto che a un certo punto sembra essere diventato il protagonista del film!

  7. In uno dei momenti di noia del film ho pensato ad una dichiarazione non so se del regista o di qualche suo attore “lasciate che sia il film a guardare voi”; guardavo l’orologio spazientito come se mi sentissi osservato (?) e ho pensato che le vittime di questo thriller non sono nient’altro che gli spettatori in fuga e gli abbracci finali degli “attori nel film” è un sentito ringraziamento ai veri protagonisti, noi presenti e testimoni,…. questo è stato un attimo forse più.
    Non mi sono perso non ho mai pensato di poter seguire il film (troppi erano stati gli avvertimenti) non mi sono sforzato di trovare un filo logico, mi sono abbandonato alle sensazioni; c’erano scene che rimandavano ad altre tutto qui, sono uscito con l’insopportabile (?) impossibilità di poter raccontare il film ed “esibirmi” (ma è così necessario ?) in una comprensione dell’opera.
    Cortocircuiti logici, visivi (un Escher del cinematografo ?) per distruggere la nostra fiducia nell’immagine; forse unico antidoto all’odierno bombardamento mediatico.
    Commistione di generi melo’, fantasy, thriller, horror alla fine ciò che disturba è la realtà (la scena del ciccione che si lamenta della fine della carta igienica è emblematica).

    >

    Ho preferito “Muholland Drive” ma cazzo sarà ben meglio Lynch di Pupi Avati !!!!

  8. Sono andato a vederlo Lunedi12, mai vista una cosa del genere in sala…durante i titoli di coda non ho visto una sola persona andare via
    durante il film si respirava un atmosfera irreale e tesa…finiti i titoli di coda uno alla volta abbiamo trovato l’uscita. Eravamo una 50ina di persone. Credo ke più di qualcuno di noi abbia rinunciato a capire e, fatto questo, siamo cascati dentro il film (peccato sia finito dopo sole 3 ore)…che ricorderemo nel nostro inconscio per anni…davvero una bella esperienza!

  9. Io l’ho rivisto martedì e sentivo affiorare questa volta una timida sfida: vuoi vedere che alcune cose riesco a capirle, che alcuni eventi hanno una logica pur nell’essere parte dell’inconscio della protagonista? Il sospetto di un qualche “collegamento” tra la brunetta che guarda il piccolo schermo e la protagonista bionda del grande schermo. Mah.
    Un timido affacciarsi di razionalita’ che poi deragliava felice verso altri lidi.
    Oggi addirittura Maurizio Porro parla bene di Inland Empire sul Corsera… mi limitero’ a dire “curioso”.

  10. Le porte, le stanze, le lampade, primi piani grandangolari, badalamenti, figure dietro alberi, attricette ammalianti, conigli, hollywood, realtà, finzione, balletti, labirinti, uomini d’affari polacchi, attori, spettatori, luci stroboscobiche, nina simone, natasha kinski, applausi..fine.

  11. …che dire…spettacolo!
    è molto più di un film, è arte
    le luci, i rumori, le atmosfere, i colori, le musiche, le ambientazioni….
    sicuramente da rivedere più volte x entrare meglio dentro al film e “farsi entrare” dentro dal film stesso
    ovviamente ci sono tantissimi spunti da sviluppare, il film è complicatissimo, forse il più complicato di Lynch, perchè i livelli di narrazione sono intricatissimi e come al solito lo spazio-tempo logico non esiste…
    ma come in tutti i film di Lynch la trama c’è! “A woman in trouble”
    è abbastanza evidente…una donna in totale confusione i cui pensieri/paure/ansie si proiettano dalla sua mente sotto forma di sogni/allucinazioni/film….
    poi ovviamente ci sono un sacco di particolari da scoprire e mille cose da interpretare…sono lungi dall’aver capito il film….ad esempio, come “cinequanon” ha detto: che collegamento c’è tra l’attrice bionda e la ragazza mora che piange? sono proiezioni della stessa persona? quale delle due è quella reale? oppure sono due personaggi distinti ma accomunati da un’esperienza comune? (il film “On High in Blue Tommorrows” forse? boh..) le prostitute che cosa rappresentano? il marito dell’attrice è lo stesso marito che appare più avanti nella casa squallida?
    tanti interrogativi…..
    in ogni caso un po’ di cose sono interpretabili, ad esempio la scritta “AxxxonN” potrebbe voler dire “Action” e quindi quando lei varca le porte con quella scritta passa dal reale alla finzione (=film); di sicuro il cacciavite e la storia che la ragazza asiatica racconta sulla sua amica con un buco nella vagina simboleggiano la perdita del bambino da parte della protagonista; sparse un po’ dappertutto ci sono i soliti riferimenti alle attrici che cercano invano di sfondare nel mondo hollywoodiano….per non parlare delle auto-citazioni delle precedenti opere di Lynch (la madre di Laura Palmer, Laura Herring appare alla fine, tende rosse = Fuoco cammina con me, vestito blu di Laura Dern = Laura Palmer = Blue velvet, il taglialegna alla fine = Twin peaks, e altre cose che adesso non mi vengono in mente…)
    insomma, c’è tanto da capire!!!
    (p.s. x thomas: sono Gian, se vuoi vediti il mio flog che è linkato. ciao!)

  12. Caro Dart, quante ne sai??!!! :-))

  13. ‘Qualcuno’ mi ha detto (non mi prenderò nè responsabilità nè meriti di ciò che sto x dire, alla seconda visione c’ho capito ancora meno che alla prima!) che la mora piangente davanti alla tv è la protagonista del primo film, quello ‘maledetto’… che osserva Nikki Grace fare il suo stesso percorso…
    Qualche interpretazione dei coniglioni??

  14. Si, anch’io ho sentito questa interpretazione a riguardo della donna mora che piange. Come potrebbe essere che è lei la vera protagonista del film e tutto quello che vede nella tv sono sue proiezioni della mente/inconscio. In questo caso Nikki sarebbe solo una sua proiezione, che appunto fa un percorso tortuoso, difficile e delirante tra i suoi pensieri/paure/angoscie. Questo spiegherebbe perchè quando Nikki entra nella stanza dell’albergo, la incontra e si abbracciano, poi sparisce. Questo è il momento di riconciliazione che libera la ragazza mora, Nikki scompare e lei torna felice a casa e riabbracciare marito e figlio.
    Ma ovviamente ci sono tante cose che ancora non quadrano….
    I coniglioni: ho letto da qualche parte che Lynch stava per fare una specie di storia ad episodi con questi conigli, poi non se n’è fatto niente e così ha pensato bene di metterli nel film. Non so bene cosa rappresentino, ma secondo me le frasi che dicono sono abbastanza importanti e vanno ascoltate/interpretate bene. Alla prima visione è dura, ma conto sulle prossime visioni. Comunque ad esempio ad un certo punto uno dei conigli dice: “è stato l’uomo con la giacca verde” o qualcosa di simile. La giacca verde la porta il marito nella casa squallida della seconda parte del film, nonchè il fantasma, e si vede anche nel cassetto quando Laura Dern prende la pistola….
    Qualcuno ha notato altri particolari???

  15. Ognuno sguazza nelle proprie ossessioni lynchane e Lynch è giustamente preso dalle proprie. I coniglioni sono come gia’ scritto da qualcuno credo i famosi Rabbits di una serie studiata dal regista per il web (il suo sito rimane fondamentale: http://www.davidlynch.com). Consiglio per chi abbia voglia di comprare, leggere, sfrugugliare… l’ultimo numero di Sight and Sound di marzo. In copertina Lynch e bel dossier sul film con riferimento a conigli (“there’s no point asking lynch about them”) e a Axxon N. che doveva essere un’altra serie.

  16. ho visto il film tre volte e ogni volta ho colto qualche particolare in più, ma sono ancora lontano anni luce dal ricordarmeli tutti; comunque credo che, come spesso accade nei film di David Lynch, le prime scene siano fondamentali per capire la storia, per esempio le due persone col volto oscurato dove la ragazza dice di non riconoscere la stanza (tra l’altro moltissime volte, nel film, vengono pronunciate frasi come: “non so dove mi trovo”, “non ti riconosco” o “non so cosa ci faccio qui”); credo che sia importante anche la nuova vicina di nikki perchè dice una serie di cose che hanno a che fare con il tempo (le nove e quarantacinque, mezzanotte ecc) e con il film che interpreterà nikki..

  17. Premetto. Non sono un fan di Lynch. Ho visto quasi tutti i suoi film e sono rimasto ammaliato e sorpreso da uno stile così innovativo (eraserhead, blue velvet, fuoco cammina cn me, Mulholland Dr, strade perdute, una storia vera, Dune, Elephant man). Tutti rigorosamente analizzati e, in parte, interpretati.
    Probabile che ne debba ancora imparare molto. Vedendo anche i cortometraggi.
    Scrivo perchè ho visto la sua ultima (tormentata) opera.
    Vedo che in questo blog la maggior parte dei commenti sono a favore. Ciò presuppone che ci siano molte persone amanti del regista che magari, possono spiegarmi diverse cose.
    Riprendo alcune domande fatte da uno degli utenti (in part da Cinequanon):
    1)che collegamento c’è tra l’attrice bionda e la ragazza mora che piange? sono proiezioni della stessa persona? quale delle due è quella reale? oppure sono due personaggi distinti ma accomunati da un’esperienza comune?
    2)le prostitute che cosa rappresentano? il marito dell’attrice è lo stesso marito che appare più avanti nella casa squallida?
    3) Perchè il cacciavite all’inizio del film ce l’ha l’assassina (piantato nella pancia). Mentre invece al momento dell’omicidio, ce l’ha Laura Dern?
    4) Che ruolo hanno i conigli? Sono solo un’autocitazione ai cortometraggi Rabbits?
    5) Che ruolo ha l’illusionista che appare 3 volte? Perchè ha una lampadina in bocca? (E’ lì che la protagonista prende il cacciavite per difendersi).
    6) Perchè l’uomo ucciso nel finale, sulla soglia della stanza, è visto come un pagliaccio? Ha qualcosa a che fare con il lavoro del marito?
    Con la compagnia circense?

    Queste sono solo alcune delle tante. E potrei continuare ancora e ancora. Ma l’interrogativo fondamentale…
    E’ importante rispondersi a tutto ciò?
    David Lynch ha voluto fare un film di sensazioni, citazioni, ad efficacia emotiva?
    Smarrimento, senso di morte, subconscio ci bastano a spiegare le immagini?
    Se non ci fosse nessuno labirinto allegorico da interpretare, potremo comunque dire CAPOLAVORO?
    Se fosse tutto a scapito della trama e della sceneggiatura (cm qui accade), potremo comunque chiamarla innovazione?
    Ricordo che il nostro regista, disegnatore(!) , pittore(!) e musicista(!) ha rivoluzionato un genere partendo dalle pellicole francesi surrealiste. Se per ora ha RInnovato, qual’è la sua originalità?

    Io sono rimasto dell’opinione che un grande maestro debba sempre rinnovarsi e spaziare su molti generi. Se Inland Enpire fosse prima di tutto un ritratto ironico-polemico su hollywood, alzerei le mani.
    Tuttavia ad una prima visione si può dire che lo statunitense abbia realizzato un film di ombre ed incubo da subconscio.
    Esaltazione dell’effetto sullo spettatore a scapito della narrazione (lineare).
    Un impasto mentale con narcisismi stilistici qua e là riciclati (rabbits).
    Emblematico il fatto che nella vers originale, il polacco non sia tradotto!!!

    Se innanzitutto qualcuno mi spiegasse cosa rappresenta questa pellicola (e cosa vuol dire), ne sarei lieto.

  18. Enrico, non rispondo alle tue 6 domande sulle vicende del film perchè non posso darti spiegazioni certe, molte cose me le sono chieste anch’io, ad alcune ho dato qualche parziale risposta, su altre sto ancora riflettendo, e comunque devo rivedere il film!

    Vorrei invece provare a rispondere ad alcune dei tuoi interrogtivi:

    1.David Lynch ha voluto fare un film di sensazioni, citazioni, ad efficacia emotiva?
    Sicuramente si, è sempre stata una forte componente dei suoi film, e con Inland Empire ha toccato il picco più alto

    2.Smarrimento, senso di morte, subconscio ci bastano a spiegare le immagini?
    Secondo me no, non bastano. Vanno anche interpretate e in qualche modo spiegate, non logicamente, ma in una logica Lynchiana

    3.Se non ci fosse nessuno labirinto allegorico da interpretare, potremo comunque dire CAPOLAVORO?
    Ma il labirinto allegorico c’è! Intricato come non mai, pieno di spunti, inghippi, vicoli ciechi, strade fuorvianti, indizi sparsi…..Quindi si, possiamo dire CAPOLAVORO!

    4.Se fosse tutto a scapito della trama e della sceneggiatura (cm qui accade), potremo comunque chiamarla innovazione?
    Secondo me non è tutto a scapito della trama. Anzi. La trama c’è, come in tutti i film di Lynch. Solo che non è una trama/sceneggiatura tipica dei film “normali”…..come ho già detto, “A woman in trouble” la dice lunga…

    5.Se Inland Enpire fosse prima di tutto un ritratto ironico-polemico su hollywood, alzerei le mani.
    Ma Inland Empire è proprio questo!!! A partire dal titolo, passando per la storiella della ragazzina che esce di casa e si perde nel mercato (=tipica attricetta che va a Hollywood in cerca di fama e si perde nell’oscuro mondo del film-making), fino alla trasformazione del tipico scenario Hollywoodiano (la famosa strada con le stelle sui marciapiedi) a scenario di degrado con prostitute (=attrici che non hanno sfondato e si sono ridotte a quello) e homeless, per non parlare della ragazzina orientale che racconta la storia dell’amica che voleva fare l’attrice, non ce l’ha fatta, ma quando si mette su una parrucca bionda crede ancora di esserlo (e qui c’è anche la fissazione di Lynch per le tipiche biondine wanna be actress che poi finiscono male, vedi Diane in Mulholland Drive)

  19. visto 3 volte; provo a dire un paio di cosette, seguendo solo ed esclusivamente una mia parziale interpretazione:
    La ragazza che piange davanti al teleschermo (autocitazione di Mulholland dr. quando Diane e Camilla piangono nel teatro, che simboleggiava l’emozione per la rappresentazione e quindi per qualcosa di falso/fiction come a dire che l’essenza del cinema è l’emozione davanti alla finzione) secondo me è l’attrice/protagonista del vecchio film polacco, rimasta imprigionata nel personaggio (e quindi dentro quella stanza) poichè il film a causa del duplice omicidio (causato da colui che nel film è il suo pappone/il fantasma/l’uomo con la lampadina in bocca ?) il film non venne mai terminato. E’ perciò un’entità che aspetta diessere liberata. E chi può liberarla se non il suo alter ego? Cioè l’attrice/protagonista del suo stesso ruolo nel futuro (Laura Dern) ?
    La quale inizia a fondersi e a confondersi col suo personaggio tanto da intraprendere un viaggio interiore (ma non solo, e qui si potrebbe parlare per ore per tutti i riferimenti e i personaggi che ci sono) in cui è costretta ad aprire porte su porte fino a ad aprire la porta della stanza in cui questa ragazza/entità è rinchiusa.
    I conigli ? Sono gli unici che “sanno”, che conoscono gli eventi: un segreto che non vogliono rivelare. Inoltre nella loro stanza ad un certo punto si manifesta il foro della bruciatura della sigaretta nella seta (“se vuoi sapere come è andata, devi metterti un orologio, accendere una sigaretta e girarla lentamente sulla seta fino a fare un buco e poi devi guardare attraverso quel buco”), che sia una sorta di stanza in cui si conosce la verità? (Dio?).
    Mah… comunque penso sia una delle cose più sconvolgenti che abbia mai visto.

  20. zinzan, *dART*, Enrico, cugino etc.:
    portate ipotesi, domande, reprimenda, commenti, arrabbiature venerdi’ 2 marzo alle 18 al visionario (cfr. news d’apertura ora in home page). Aspettiamo menti pronte a tutto.

    [Astenersi polacco parlanti senza sottotitoli – e lasciate i cacciaviti a casa, grazie]

  21. ci sarò sicuramente, non mi capita spesso di parlare di David Lynch con altre persone anche perchè la maggior parte delle persone che conosco, ahimè, non lo sopportano proprio e si rifiutano di guardare i suoi film. Quindi sono felicissimo di questo incotro.

  22. Ho visto INLAND EMPIRE 2 volte e sono ben lontano dalla completa comprensione del film. Ciononostante ho scoperto alcuni dettagli che ritengo significativi per risolvere l’ennesimo mistero lynchiano. Li posto su questo blog sperando di apportare nuovi elementi per continuare la discussione.
    Purtroppo, come avete già scritto in precedenza, ci sono ben poche persone interessate a indagare sul significato di IE.

    LE ULTIME PAROLE FAMOSE
    Alcune battute sintetizzano efficacemente l’idea di “a woman in trouble” che Lynch vuole trasmettere in INLAND EMPIRE.

    “Ogni nostra azione comporta delle conseguenze”
    Viene ripetuta 2 volte (da Zabriskie e dal marito di Nikky) quasi a sottilineare una sentenza imminente. Inoltre la punizione divina del 9° comandamento o del peccato capitale della lussuria è un tema ricorrente nell’opera di Lynch.

    “Dove le stelle fabbricano i sogni e i sogni fabbricano le stelle”
    recitata dallo speaker della trasmissione TV al termine della puntata in cui Devon e Nikky vengono intervistati. Oltre ad essere un chiaro riferimento alla storia di Betty in Mulholland Dr. , rappresenta l’ambigua condizione del personaggio di Laura Dern sospeso fra la vita reale e la parte impersonata.
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    PROFEZIE
    Entrambe le profezie fatte da Sarah Palmer Zabriskie durante il suo incontro con Lula Fortune si avverano.

    La prima:
    “Un bambino uscì per giocare, aprì la porta e vide il mondo.
    Attraversando la porta causò un riflesso.
    Nacque il male.
    Nacque il male, e seguì il bambino.”
    Si compie quando Nikky entra nel set cinematografico e si vede il suo riflesso.
    Da quel momento la Dern diviene causa del male e/o rimane anch’essa imprigionata nella maledizione di Viersieben. Quest’ipotesi è rafforzata dal fatto che il “fantasma” prima di morire assume un’agghiacciante somiglianza con la protagonista.

    La seconda faceva pressapoco così:
    una bambina che va in paese a giocare, ma si perde nella piazza del mercato, ma non è il mercato, è il vicolo dietro al mercato…
    Si avvera nel momento in cui Susan Blue entra nella PRIMA porta marchiata Axxon N dopo aver fatto la spesa al superMERCATO.
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    SIMMETRIE
    Prima di passare per un paranoico cronico prigioniero dell’universo Lynchiano, premetto che le ho scoperte nel tentativo di trovare il filo conduttore di IE. La simmetria principale è quella di una coppia di punti simmetrici rispetto ad un asse centrale. Non penso sia casuale in quanto le proporzioni si matengono in tutte le scene in cui compare: quasi fossero occhi di un osservatore posto di fronte al pubblico.
    Queste sono quelle che ricordo:
    – All’inizio del film quando gli attori polacchi con la faccia sfuocata entrano nella stanza si vedono 2 luci dietro la porta nel corridoio.
    – Nella scena in cui la ragazza che piange vede Rabbits c’è il riflesso di 2 luci sulla TV.
    – Quando la Zabriskie e la Dern bevono il caffè ci sono 2 tazzine (verdi!) e 2 zuccheriere.
    – Mamma signora coniglio regge due candele al momento dell’apparizione del foro.
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    SHINING
    Il film di Kubric era imperniato sulla numero 237 mentre in INLAND EMPIRE la maledizione si conclude con il ricongiungimento delle due donne nella stanza 47.
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    aLY(n)C(h)e nel paese delle meraviglie

    Cosa c’entra il romanzo Lewis Carrol con l’ultima fatica del regista americano?
    Io ho notato due parallelismi:
    1) Alice segue il bianconiglio ed entra nella sua tana.
    Nikky entra dalle porte Axxon N smarrendosi nei corridoi alla ricerca della stanza 47.
    2) Alice guarda se stessa attraverso lo specchio. Lo specchio rappresenta una realtà fittizia o perlomeno filtrata. Una specie di Velo di Maya che nasconde la realtà. In IE ci sono alcune scene in cui lo sguardo della Dern viene per l’appunto filtrato:
    – Quando la Dern entra nel set e si osserva dalla finestra della casa di Smithy mentre recita per la prima volta una scena di “On high of blue tomorrows” durante il meeting mattutino allo studio.
    Lo sguardo è filtrato da quella pellicola trasparente. Da notare che la seconda volta in cui la Dern si Volta (felliniana?) verso l’entrata Nikky lei non c’è più, la sua sedia è vuota. E qui ci si potrebbe riallacciare di nuovo a Mulhollan Dr: Nikky esiste veramente? Se esiste è Laura Dern oppure è solo un sogno?
    Per non parlare poi del marito vestito di verde e delle strane corrispondenza fra le finestre del set e quelle della villa di Nikky Grace.
    – Nella scena in cui Susan si trova nel salotto della casetta (probabilmente la stessa casa di mattoni dove la Zabriskie aveva detto di abitare) e osserva la villa di fronte (villa di Grace), la sguardo è offuscato dalla retina della finestra.
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    La Tana del Bian-coniglio

    Da alcuni anni ormai David Lynch ha iniziato a distribuire ( a pagamento 😦 ) online parte della sua produzione creando un rapporto più diretto con il suo pubblico. In particolare “esistono” tre cortometraggi legati ad INLAND EMPIRE:

    – AXXON N°
    “A mystery-drama” diviso in 9 puntate. Purtroppo non è mai stato girato o forse non è mai stato concluso… almeno non in America…
    – DARKENED ROOM
    Protagonista è una “woman in touble” chiusa in una stanza. Ad un certo punto entra in gioco una vestaglia con una bruciatura da sigaretta.
    – RABBITS
    Sprazzi di vita quotidiana di una famiglia di conigli ritratta nel più classico ambiente da sit-com americana: un salotto. Dopo poco tempo si scopre che qualcosa di tragico è avvenuto nei pressi di una linea ferroviaria. Con la scelta dei doppiatori Lynch sembra voler continuare parte del percorso iniziato con Mulholland Dr:
    Scott Coffey (Wilkins) è la voce di Jack Rabbit, Naomi Watts (Betty) è Suzie Rabbit,
    Laura Harring (RIta) (che compare anche nel party finale) assieme a un cammeo di Rebekah Del Rio doppia Suzie Rabbit.

    INLAND EMPIRE inizia con una luce, un faro (un fanale?) che illumina il titolo del film. Subito dopo si vede la puntina di un giradischi che solca le tracce di un disco. La seconda scena è abbastanza contraddittoria poiché una voce narrante presenta una serie radiofonica (trasmessa dalle coste del Baltico) mentre in sottofondo si percepisce il rumore tipico di un treno sferragliante sulle rotaie.
    Nella scena in cui “mamma” Rabbit esce sollevando due candele si nota (in alto a desta) un foro circolare ai cui bordi si sviluppa una fiamma. Un fiammifero o l’immancabile bruciatura da sigaretta? Il “terzo occhio” di Nikky?

  23. A me la trama è apparsa chiarissima. Sono solo le unità di tempo aristoteliche di unità di tempo di luogo e di azione che sono state “random shuffled” mescolate quasi a caso, anche se la durata delle scene sembra esattamente la stessa temporalmente e molto simmetrica. E’ il salto nel futuro e il ritorno al presente con l’attrice che è davvero attrice , ossia prodroma di quello che avverrà.
    La scenografia e gli interni si rifanno ai quadri di Hopper, di un america abulica anni ’50. Magistrale l’uso della camera e la recitazione di Laura Dern a cui forse però viene lasciato troppo spazio. La lettura è esclusivamente in chiave psicoanalitica.

  24. Abate

    visto che la trama ti è apparsa chiarissima, vorresti di grazia spiegarla ordinatamente ?

    Il gioco temporale è evidente, ma mettere in fila tutto non lo è…
    Sulla lettura psicanalitica non ci siamo. Lynch è troppo appassionato di “altro” per confinarsi nella mente. c’è sempre un ammiccamento ai mondi possibili.

  25. sono tornato ora dal cinema e sto cercando un po’di risposte a tutti i miei numerosi dubbi: devo dire che siete bravissimi! mi è già venuta voglia di vederlo di nuovo, grazie a tutti !

  26. Porca miseria…una settimana di assenza causa impegni e viaggi in giro x l’Italia e mi son perso l’incontro che non avrei mai voluto perdermi…..e oltretutto vedo che qua i discorsi si sono sviluppati per bene….e io non sono neanche riuscito a rivedermi il film!…uffa…

  27. axxon e’ la puntina che scorre sul vinile all’inizio del film che ci porta a conoscere la protagonista della trama del film, la stessa che piange in una stanza oscura a fissare le inquadrature di rabbits (vedi darkened room e rabbits tutti corti di lynch) come persa in un limbo/prigione nell’attesa che la proiezione mentale o onirica del suo sogno/desiderio di essere una star di hollywood venga a liberarla e guarda caso secondo me e’ la stessa persona che viene citata dalla ragazza orientale abbracciata dall’uomo di colore che con la sua innocenza ce la descrive in maniera eloquente:una cosa e’ certa la mia e’ una supposizione ma se corrisponde a verità lynch è l’unico artista in grado di regalarci solo un capolavoro ma anche una importantissima morale.

  28. Buona sera a tutti voi!
    Sono un po’ un pesce fuor d’acqua… contrariamente a molti di voi il film l’ho visto una volta sola…qualcuno saprebbe ricordarmi qual è una delle frasi ricorrenti del film quando s’incontrano personaggi che, almeno apparentemente non s’erano mai visti prima. Era: “do you remember me?” o “Do you know me?”…mi aveva fatto effetto, ma già l’ho dimenticata…. e ho bisogno un po’ di tempo prima di rivedere il film una seconda volta…

  29. “Guardatemi… e ditemi se mi avete già visto da qualche parte”… frase emblematica che ricorre più o meno 2 o 3 volte nel film… Purtroppo non avevo letto l’avviso dell’incontro e mi sarebbe piaciuto non poco discutere di IE perchè credo che sia qualcosa di sconvolgente (e l’ho visto la prima volta praticamente un mese fa). Comunque se ne fissate un altro (non per forza su IE, cercherò di non mancare!!)
    Ho apprezzato molto le analogie di GPZ (post del 1 marzo) e io è da qualche giorno che sto cercando di mettere in chiaro le idee x scrivere una mia personale interpretazione… xkè in effetti mi sento un pò imprigionato come la ragazza piangente visto che cerco di rimettere insieme i pezzi e quando penso di aver trovato un “filo conduttore” mi rendo conto che non riuscirò mai a farci entrare tutto:

    Ok per le profezie (non solo la strega-Zabriskie ma anche le prostitute: “Nel futuro / ti risvegliarai / accanto ad un volto familiare ecc” e poco dopo la nostra Laura si ritrova nella casetta povera ecc…)

    Ok per la simmetria (da sviluppare ancora più profondamente: a partire dall’utilizzo degli attori, che sono gli stessi sia nella “realtà hollywoodiana” che nel film nel film)

    L’omaggio a Kubrick è totale: SHINING e IE in effetti hanno come fulcro narrativo misterioso la porta di una stanza con appeso un numero dietro cui si cela un segreto. Inoltre Lynch ha utilizzato diversi brani che lo stesso Kubrick utilizzò in SHINING (brani del compositore polacco K. Penderecki) . Infine nel locale poco prima del finale si vede chiaramente dietro il gruppo che suona la locandina di LOLITA…. A tutto ciò va aggiunto il fatto che fonti autorevoli riportano che il film preferito di Kubrick (in un colloquio avuto proprio durante la preparazione di SHINING) fosse ERASERHEAD… e vedi che tutto torna…

    Anche l’accostamento con Alice (bian-conigli) ovviamente c’è…

    Inoltre sono d’accordo che i cortometraggi (realizzati e non) fatti da Lynch negli ultimi anni siano importanti, ma più per ragioni oniriche che per la chiarificazione del tutto (Ho sia Rabbits che Darkened room ma per quanto interessanti non è che servano a sviscerare la matassa di IE) .

    Per come la vedo io Lynch con IE ha creato un vero e proprio mondo, una sorta di paese, come Twin Peaks. Solo che ha Concentrato tutto in 3 ore invece che in 29 episodi… e Darkened Room, Rabbits e il corto mai visto AXXONn sono delle aree di servizio in cui sostare qualche minuto, aprire delle piccole parentesi, per poi riprendere il lungo e tortuoso viaggio che ci riporta (guardacaso) proprio su quella Mulholland dr.

  30. Ah dimenticavo: il fascio di luce iniziale (in bianco e nero) si sposta lateralmente fino a scomparire alla destra dello schermo, ma ritorna nel finale (a colori) sparato in faccia dritto negli occhi di Laura Dern e nei nostri… sarà mica il fascio di luce di una sala cinematografica…????? 🙂 e daje….

    Infine: intervista a Lynch

    Intervistatore: “Signor Lynch, possiamo definire il suo film come un cerchio ?” (vedi il grammofono che torna spesso nel film)
    Lynch: “No, INLAND EMPIRE non è un cerchio. E’ una spirale.”

    Ci siamo capiti no ? Tu osservi un grammofono che calca i solchi di un vinile e l’immagine che ti viene in mente è un cerchio (simbolo di perfezione) perchè è quello che vedi. Ma se guardi attentamente, ti rendi conto che la puntina di un grammofono NON girà su se stessa, non compie dei cerchi, ma una vera e propria spirale, che si conclude solo con la fine del disco…
    E’ un modo diverso di vedere la stessa immagine. Per questo, credo , Lynch ha insistito molto dicendo che per vedere il film “bisogna affidarsi alla propria intuizione, perchè ce l’abbiamo tutti, anche se non ce ne rendiamo conto”. Detto questo credo che oltre a “Una storia vera” “Cuore selvaggio” e “Dune” (3 film scelti non a caso poichè rappresentano 3 esempi diversissimi del modo di fare cinema del Nostro) questo sia l’unico film di Lynch con un vero e prorio (e maledettamente catartico) happy end…

  31. x Zinzan:
    sono d’accordo che IE abbia un (catartico) happy end, a differenza di Strade Perdute e Mulholland Drive…

    volevo chiederti: dove hai trovato i cortometraggi? (Darkened Room e Rabbits), scaricati da internet immagino…da dove?

    grazie

  32. x “dArT”

    il caro vecchio Mulo…

    Se ti sbatti un pò riesci a trovarli persino sottotitolati in italiano da qualche fan…

    Però oltre a questi ti consiglio assolutamente di cercare DUMBLAND, una serie di cartoni animati (credo siano 8 in tutto, da 2 o 3 minuti per episodio) realizzati da Lynch in maniera estremamente “grezza”: il tratto (e le situazioni) ricorda non poco quello dei personaggi del video PARANOID ANDROID dei Radiohead… riveduto e corretto da Lynch…

  33. visto che si parlava di spirali e di cerchi più o meno concentrici, perchè non chiamiamo in causa pure L’Eterno Ritorno Nietzsche e Lateralus dei t00l?

    😀

  34. Grazie Zinzan x i consigli, vedrò di mettere in moto il buon vecchio Mulo… :))

    Aspetto con ansia l’uscita del dvd di IE….devo assolutamente rivederlo….ma chissà quando uscirà….

  35. ehm domanda OT: qualcuno ha intenzione di venire all’anatomia su Mon Oncle? magari ci scappa un aperitivo lynchesco…

  36. oppure venite tutti alle 18 al bar del Visionario dove presentiamo una bella e giovane casa editrice, la BeccoGiallo di Tv, che pubblica solo fumetti d’attualita’, di storia (fumetti saggio-documentaristici).
    I documentari finalmente al cinema sono distribuiti con piu’ facilita’ senza rimanere in angoli piu’ o meno bui di festival (io aspetto l’interessantissimo docu su Frank Gehry girato da Pollack, anche se ancora non si sa se riusciremo a darlo noi…) ed e’ curioso notare che in parallelo al maggiore successo di documentari o pseudo tali (dai mockumentary come Death of a president a film come Borat) anche il fumetto si faccia avanti con coraggio. Penso ad esempio a Persepolis o a Pyongyang.
    Appuntamento alle 18 al bar del Visionario
    (e mannaggia a Giorgio che mi ha controprogrammato l’amato Tati in contemporanea alla presentazione dei libri)

  37. Non per far pubblicità ad altri cinema però…
    STASERA al CINECITY ridanno INLAND EMPIRE !!!
    Io me lo vado a rivedere….

    uh…non avevo letto i vostri post…sennò un aperitivo lynchesco magari me lo facevo…

    ah, e anch’io come Cinequanon sono curioso di vedere il film/doc su Gehry….spero lo facciate al Visio…

  38. ciao…volevo illustrare la mia spiegazione sul grande film “Inland Empire”…spero che il mio commento venga letto dato che è da quasi due mesi che nessuno mette più piede su questa pagina…

    (in ordine cronologico)

    Primo Piano Spazio-Temporale : “47”

    Siamo a Lodz, nella Polonia degli anni 50. Lost Girl è una donna costretta a prostituirsi da un magnaccia detto Crumpy, con il quale avrà una storia d’amore. In seguito la loro storia avrà fine: Lost Girl si innamora di un attore di nome Smithy, sposato con un attrice la quale non può avere figli. C’è quindi un doppio tradimento da parte dei due. Lost Girl sotto ipnosi di Crumpy ucciderà la moglie di Smithy con un cacciative, mentre Crumpy uccide personalmente Smithy. Muore anche Lost Girl (non si sa come). Dopo la morte, rimasta intrappolata in una stanza, cerca di uccidere i fantasmi del suo passato e mettersi in pace con se stessa facendo il remake della sua vita attraverso la mente, si crea dunque un alter ego, Nikki.

    Secondo Piano Spazio-Temporale: “Inland Empire”

    Nikki è un attrice 40enne molto ricca e che vive in una casa lussuosissima in un quartiere residenziale di Los Angeles. Un giorno una vicina veggente le fa vedere quello che sarebbe successo il giorno dopo, ovvero avrebbe ottenuto la parte in un film molto importante. Come previsto dalla vicina, Nikki ottiene la tanto ambita parte in questo film dal titolo “Il buio cielo del domani”, diretto dal regista Kingsley Stewart, di cui ella è indiscussa protagonista insieme a un altro attore che ha la nomea di playboy, Devon. Durante le prime prove, Kingsley rivela ai due protagonista che il film al quale stanno lavorando è in realtà un remake di un vecchio film polacco di nome “47” (numero che porta sfortuna), il quale non è mai stato completato a causa dell’omicidio dei due attori protagonisti. Superato il timore dovuto all’impatto iniziale, i due si immergono nei loro personaggi. Il marito di Nikki è un uomo molto geloso e teme che tra sua moglie possa tradirlo con Devon. Il film parla appunto di una storia d’amore tormentata tra uomo (Billy) e una donna (Susan) già sposati. Ad un certo punto Nikki non riesce più a distinguere la sua vita reale e si immedesima così tanto con il personaggio che finisce per innamorarsi davvero di Devon.

    Terzo Piano Spazio-Temporale: “Il Buio Cielo del Domani”

    Susan è una donna con gravi problemi economici che per arrotondare si prostituisce ad insaputa del marito (Smithy). Conosce un attore di nome Billy, già sposato con una donna e con un figlio. Nikki resta incinta ma crede che la sua gravidanza sia dovuta a Smithy. Nel frattempo, quest’ultimo si unisce a un gruppo di circensi guidato da un certo Crumpy, detto il Fantasma, un uomo dotato di poteri paranormali. Intanto Billy ripudia Susan di fronte a sua moglie, la quale nutre un forte disprezzo nei confronti di Susan, la quale viene a scoprire che suo marito non può avere figli, quindi è stata messa incinta da Billy.
    Smithy si mette sulla cattiva strada per via di conti in sospeso con il gruppo mafioso guidato da Crumpy, il quale prima picchierà violentemente Susan facendogli perdere il bambino, poi dopo averla rapita e costretta a prostituirsi a Inland Empire, ucciderà pure Smithy. Mentre una sera Susan batte i marciapiedi, viene uccisa dalla moglie di Billy (sotto ipnosi) con un colpo di cacciavite alla pancia.

    Alla fine Nikki, conscia di essere una proiezione mentale, uccide Crumpy, e libera la Lost Girl dalla sua stanza, potendo finalmente riabbracciare suo marito e il figlio che non ha mai avuto.

    Ovviamente i 3 piani spazio-temporali sono intersecati tra di loro, ed è per questo che il film non si presta ad una facile comprensione. C’è da dire che molte delle cose che succedono e che ho descritto in un determinato spazio-temporale spesso si deducono perché sono accadute in un altro piano narrativo e così via. La realtà sono le scene della Polonia degli anni 50, tutto il resto del film è un vero e proprio “Impero Della Mente”. Evidentemente quello che succede nel remake “Il Buio Cielo Del Domani” è come una tentativo da parte della Lost Girl di ricostruire mentalmente la sua vita ed uccidere almeno mentalmente Crumpy per potere riabbracciare l’uomo che ama e il figlio che non ha mai avuto. Il fatto che Susan muoia nel film, rispecchia il desiderio di liberarsi dal rimorso per aver ucciso la moglie di Smithy, la quale nel sogno ricambia il favore (l’arma è sempre la stessa: un cacciavite). Inoltre molti pezzi del puzzle vengono messi insieme nei momenti in cui Susan racconta la storia della sua vita a un personaggio grassoccio non meglio identificato. Per quanto riguarda l’aspetto cronologico, esso non esiste all’interno del film, ma l’ultima scena (in ordine cronologico) potrebbe essere una delle scene iniziali in cui uno dei conigli della sit-com senza senso che inframmezza la pellicola si reca in una stanza lussuosa confinante, dove prima vi erano stati Crumpy che chiedeva di trovare un ingresso per accedere a una stanza ad un personaggio polacco calvo (quest’ultimo compare insieme a Smithy nel piano narrativo “Il Buio Cielo Del Domani”). Potremmo ipotizzare che cronologicamente quello sia il momento in cui Nikki uccide “il Fantasma”. Crumpy si troverebbe così in una dimensione ultraterrena (lo si deduce dal fatto che la stanza della Lost Girl confina con quella dei conigli, la quale confina a sua volta con la stanza lussuosa. E non solo: un istante prima uno dei conigli onniscienti sentendo i passi di Nikki, dice ad un altro “Non credo che manchi ancora molto”) e sta cercando un ingresso per poter accedere alla stanza dove si trova la Lost Girl.
    Spiegare tutti i simbolismi di “Inland Empire” è un impresa ma secondo me è molto meglio godersi il film senza farsi troppe domande, e lasciarsi trasportare dalle immagini oniriche. Per ultimo, mi piacerebbe spiegare una metafora molto bella: quando Nikki vede suo marito spegnere una lampada, subito dopo entra in un’altra stanza e un’altra lampada rossa abbaglia il suo viso mentre in dissolvenza compare il volto di Billy. Questa scena sta a significare che l’amore/passione per un uomo è finita e né comincia un altro per Billy. Il fatto che il marito di Nikki/Susan/Lost Girl spegne la lampada per andare a dormire, fa pensare (anche considerando il finale del film) che la passione per Smithy non sta morendo ma sta solo dormendo (la mattina seguente sarà di nuovo sveglio) , ma si è soltanto affievolità (la luce va via molto piano). La stessa lampada compare di nuovo nel momento in cui Susan incontra il Fantasma con una lampadina in bocca (nella realtà polacca, Lost Girl e Crumpy stavano assieme!).
    Peccato che il pubblico non sia più in grado di reggere un montaggio di questo tipo…

  39. Reduce da Parigi dove ho vistitato la mostra di Lynch alla Fondazione Cartier…

    o_O

    Assistere alla proiezione di alcuni corti nella mini-saletta cinematografica, progettata appositamente dallo stesso Lynch in Eraserhead-style, non ha prezzo…
    per tutto il resto c’è cec_card :p

  40. non credo che la spiegazione sia giusto babymurdoc… secondo me come in mulholland drive si intrecciano dimensione reale e onirica… nella tua spiegazione non c’è traccia di nulla di onirico

  41. La tesi di babymurdoc:
    “lo si deduce dal fatto che la stanza della Lost Girl confina con quella dei conigli, la quale confina a sua volta con la stanza lussuosa”,
    non é molto corretta e rimane tutta da dimostrare.
    Oltre ad aver trascurato il fattore onirico, come giustamente sottolineava MAX, il ragionamento non tiene conto di altri fattori:
    1) non é detto che le stanze appartengano alla stessa dimensione spazio-temporale.
    2) a livello topografico, non esiste nessun vincolo per cui, le stanze, debbano essere situatuate tutte in appartamenti o abitazioni distinte.
    Lo dico perchè sono convinto che, al fine di risolvere l’enigma, sia molto importante concentrare parte degli sforzi interpretativi in questa direzione.
    Come ben sanno i Lynciani di vecchio corso, David ha sempre dato molta importanza, al limite del maniacale, alla dislocazione dei luoghi in funzione dell’intreccio: sicuramente una delle principali chiavi di lettura del suo cinema.
    3) Come giustamente faceva notare *dArT*, parte del racconto é una palese critica al “sistema hollywoodiano”. A questo proposito mi riallaccio al parallelo con il suo lavoro precedente.
    Mulholland Drive: strada collinare da cui si “accede” a Los Angeles.
    Inland Empire: “quartiere” degradato della metropoli californiana.
    Stranamente le due protagoniste hanno diverse caratteristiche in comune con la funzione-dislocazione delle strade.
    MD: Diane é una ragazza di campagna tutta acqua e sapone “giunta” a Los Angeles per coronare il suo sogno di attrice.
    IE: Laura Dern, cittadina “residente” a LA, é un’attrice al termine della carriera? Oppure una prostituta dai sogni infranti? Oppure una moglie abbandonata? Ma ha poi molta importanza stabilire quale sia la
    vera protagonista della storia? Non co_esistono forse tutti e tre i ruoli in una simbiosi patologica? Non é forse un cinico modo di criticare i diversi aspetti della società hollywoodiana e, di riflesso, americana e, ancora, occidentale?
    Miseria, povertà, ipocrisia, disillusione, egoismo, violenza…
    Un tributo a Hollywood dai contenuti alquanto singolari :p

    PS Qualche visionario stasera?

  42. vero, la cinematografia di Lynch è basata sul sogno, ma secondo me questo film è onirico solamente per quanto riguarda la struttura inesistente a “frammenti”, la totale mancanza di logica. Non è da escludersi che il “mio” piano narrativo “Il buio cielo del domani” così com’è spiegato sia solamente un “sogno”, un illusione di Nikki che si immedesima completamente nel personaggio di “Susan”, fatto sta che è impossibile trascurare la dimensione soprannaturale che aleggia per tutta la durata della pellicola. Ora che ci penso, c’è una scena in cui uno dei conigli della sitcom si trova nello stanzino dove subito dopo ci sarà il tizio grassoccio che conversa con Susan. Una cosa senza senso (almeno logico), così come nei sogni possiamo vedere un coniglio al posto di un altra persona. In “Mulholland Drive” è palese che la protagonista ha sognato per 3 quarti di film, qui invece no. Sono invece un pò perplesso riguardo il punto 3 illustratomi da gpz. Ma come dicevo prima, “Inland Empire” non verrà mai risolto dato che non esiste una soluzione (neppure onirica secondo me)

  43. ( si può sempre saltare questa parte e andare alle interpretazioni, più giù )

    premetto che la prima volta che vidi il film (ed è forse colpa di questa mia indole da Watson, che cerca di svelare il mistero, perfettamente conscio però che presto arriverà la soluzione di Holmes) diedi molta importanza all’intreccio. intendo
    vidi il film come si assiste ad un enigma. un enigma che per propria natura sottointende una soluzione. Una sciarada sullo schermo, ed io (compulsivamente) che metto in relazione tutto il possibile.
    alla seconda visione le cose sono cambiate, e anche questo blog un pò le ha cambiate, ma non è questo ciò di cui voglio parlare.
    alla luce di tutti i messaggi qui sopra, dico: la soluzione c’è. il film nasce sviluppando un filo, sfilacciandolo in due, sfilacciando a loro volta questi, e ricomponendo una maglia
    SENZA MAI ANNODARE NULLA. inland empire non è un nodo, come tanti l’hanno interpretato (chi con umiltà chi con superbia chi con saccenza e chi con vergongna) è una composizione, si astrusa, ma mai “appozzata”. Tanti hanno detto che il maestro riempe di suspense per riempire di suspense, inserisce il buio per il buio, e complica un trama complessa per renderla irrosolvibile, riempiendola di ELEMENTI, e ottenendo un calderone che sia ottimo per irretire appassionati e nemici.
    naturalmente so bene che queste persone non si sono espresse qui, in questo blog.
    la mia versione della verità è che INLAND EMPIRE trascende persino il nastro di moebius (di cui è un esempio strade perdute) e la sua struttura non può considerare dimensioni spaziali e temporali nella loro natura diciamo originale. per la semplice ragione che san Lynch reinventa persino “loro”.
    ciò non significa però che si debba affondare nella poltrona e prepararsi a sentire e percepire senza spiegarsi nulla. questo è sprecare l’opera. InlandEmpire non è la tana del bianconiglio, è incredibilmente più (diciamo così và) cerebrale. ma non nella misura freudiana (ho letto di subconscio, paure) ma del puro e virtuoso surreale. è un mondo intellegibile, non sensibile (non sussiste l’idea tradizionale di individuo, di spazio di tempo, di irreversibilità dei fatti)
    quando Lynch ha detto “no, è una spirale” intendeva soltanto esorcizzare la bestemmia dell’intervistatore. Il film torna si in sè stesso, ma non è né cerchio né spirale, è piuttosto un’idra. l’animale mitologico (la disney ha insegnato a tutti che l’idra, se mai perderà una testa, dal collo mozzato nè ricreerà altre due, potenzialmente in eterno.)
    Il film vede un ritorno in sè conclusivo, non dà sull’infinito. solo una delle teste dell’idra si ricongiunge a sè stessa, e costituisce la spirale, ma altre teste si divincolano altrove. è la trama centrale che si conclude, e si conclude, ma vengono aperte molte vie che non si risolvono.

    ma scusate per il sermone. Quando ho cominciato a scrivere volevo proporre qualche interpretazione. ecco quindi

    0 – molti dei personaggi del film non sono che proiezioni, e i passaggi di piano non sono fra reale e irreale, ma fra rappresentato, vissuto “in diretta”, e bisrappresentato, (diciamo la proiezione d’una proiezione)
    nel passaggio finale, dopo la morte che sarebbe verosimilmente spettata alla ragazza russa (rappresentata dalla Dern) la stessa dern trascende la divisione fra le due dimensioni e rappresenta il rappresentato (dimostrazione il passo nel cinema) giungendo a risolvere la vicenda della ragazza.
    nella sequenza metropolitana in cui la Dern viene uccisa, essa sta vivendo la sorte che sarebbe spettata alla russa (morte per donna ipnotizzata dal fantasma) nel dimensione però del remake rigirato. La dern insomma fa un nuovo passaggio, ora mi spiego

    0.5 – Il film è disseminato di MEDIUM, di punti di passaggio fra i vari piani dell’intreccio, e possono essere la casa nel set (che diviene “e in fondo è” la casa della ragazza col marito) – il buco di sigaretta nel vestito (già utilizzato dal maestro) – lo stesso film fallito e in remake – il tradimento – la luce rossa (e la stessa lampada a cubi) – tutta la sequenza dal sarcastico “ho paura” e le risate con le puttane, alla cacciavitata, allo stop di irons, al cinema)

    Si Dipanano nel film cinque dimensioni
    (dern attrice\Theroux – dern personaggio del remaxe\theroux personaggio – dern ragazza russa – ragazza russa in sè e per sè –
    in più il piano in cui i fatti della russa si svolgono nella dimensione moderna e non anni50 della dern, mischiati con quelli della russa, (Dern viene uccisa dalla donna ipnotizzata dal “fantasma”)

    è uno dei tre momenti del film in cui la Dern è a metà fra le dimensioni.
    la casa nel set (che è la casa della russa) in cui sta passando ma è ancora la dern attrice
    il passo della cacciavitata, della morte, in cui è sul set senza esserne conscia, e sta vivendo la morte della russa.
    il momento in cui fa a Theroux “sembra un frase dale copione del nostro film” e sente stop che succede ecc.., perchè “era” (e non tradizionalmente si sentiva- nell’ottica del film ella ERA) il personaggio recitato. (tra l’altro quella sequenza è davvero grandiosa, vera arte, CINEMA d’autore in senso mitico)

    1- la signora (incredibile maledizione, l’interpretazione migliore del film) oltre alle sembianze di medium non è che la stessa ragazza russa (“reale” protagonista del film), trascorsi molti anni, svolti ormai i fatti da tempo, che quasi “porta” laura dern nel tunnel che le salverà la vita (alla russa).la signora è in effetti il bianconiglio, ma non estraneo alla vicenda, bensì a monte della vicenda (o meglio a cavallo) – Quando parla alla Dern, quest’ultima si è già trasfigurata in lei e l’ha già salvata da molto tempo, ma nella dimensione di Laura Dern niente è ancora successo.

    2 – il gruppo di puttane non è altro che IL CORO dell’opera, nell’accezione greca di teatro. senza vero bisogno di altre interpretazioni.

    3 – la frase “guardatemi bene, non mi avete già visto da qualche parte” non fa che esplicitare l’assoluta congruenza del personaggio di laura dern, e della ragazza russa. La Dern si trasfigura (attraverso il film-medium mai girato) e ripercorre tutte le dinamiche, risolvendo alla fine la vicenda, e salvando la ragazza, il bambino in grembo, e l’uomo.

    4 – il vero filo rosso del film è forse il marito, interpretato nelle varie vesti SEMPRE DALLO STESSO ATTORE (grandioso attore)

    5 – l’intreccio fra il film girato dalla Dern (in cui è susanne) con Billy-attore (Theroux) – il punto di legame\passaggio insomma – sta nel tradimento. il tradimento è lo snodo fra le cinque dimensioni, quello che mette in moto la magior parte dei fatti del film.
    Forse è il sesso che laura dern ha con Theroux a legare definitivamente (dopo l’anticamera, vedi più avanti) Laura e la ragazza (in più quando lo fanno, in blu sotto le lenzuola, la stanza E’ la camera da letto nella casa squallida della ragazza russa e del marito. Quando l’uomo li scopre sta scoprendo il tradimento consumato quarant’anni prima dalla russa. Il marito tradito è lo stesso, la dinamica è la stessa, il tradimento e la sua scoperta sono gli stessi. è forse l’unico passo in cui le cose non sono ri-rappresentate o analoghe, ma si stanno consumando esattamente nello stesso momento.

    6 – i cenni nella vecchia storiella della signora (all’inizio) alla piazza del mercato, che in realtà non era che il vialetto che portava al castello, e al male che entra dalla porta, si riferiscono al vialetto in cui la Dern attrice trova sempre posto, in cui vede per la prima volta la scritta AxxxxN N ( che come brilantemente hanno scritto più in su sta a significare ACTION – risolutivo) ed entra la prima volta in un’altra dimensione, prima ancora di tornare indietro ai fatti della ragazza russa, essendo ancora a cavallo fra sè stessa e la ragazza (il tradimento già consumato, il marito che ha già scoperto alla finestra, eppure la paura e lei che grida Billy billy – personaggio completamente estraneo alla giovane russa)
    Laura dern è ancora “”””sè stessa”””” ma sta passando aldilà.
    accede all’anticamera della trasfiguazione della giovane russa, solo pochi minuti indietro nel tempo. (il tempo del remaxe da girare)

    7 – risolta la vicenda della russa, ucciso l’ipnotizzatore (il “fantasma”) laura Dern si ricongiunge con ella, e il bacio risolutivo dissolve la proiezione che era.

    la maschera da pagliaccio nel viso del “fantasma” (sempre nel dubbio che non sia un qualche magnaccia, magari improvvisato) nel momento in cui riceve le pallottole di laura dern, e subito appresso l’altra maschera dalla quale cola robaccia e sangue (viene ucciso), forse vagheggia la caduta delle maschere, e delle ipnosi di cui era autore

    SPERO CHE MI DISTRUGGIATE DI CRITICHE E DELUCIDAZIONI, COSI’ DA COSTRUIRE TUTTI UN VADEMECUM DELLO SPETTATORE DI LYNCH

  44. ma cristo gli enigmi fioccano

  45. qualcuno si è fatto un’idea sul significato delle lettere “LB” sbarrate da una linea rossa disegnate sulla mano destra di Nikki/Susan ?
    (si nota benissimo quando prende la pistola nel cassetto)
    per quale motivo la moglie di billy è ferita da un cacciavite quando racconta al poliziotto di essere stata ipnotizzata?

  46. light bulb – lampadina

  47. Un paio di giorni fa è uscita la OST in America. La tracklist è la seguente:

    01 David Lynch “Ghost of Love” 5:30;
    02 David Lynch “Rabbits Theme” 0:59
    03 Mantovani “Colours of My Life” 3:50
    04 David Lynch “Woods Variation” 12:19
    05 Dave Brubeck “Three To Get Ready” 5:22
    06 Boguslaw Schaeffer “Klavier Konzert” 5:26
    07 Kroke “The Secrets of Life Tree” 3:27
    08 Little Eva “The Locomotion” 2:24
    09 David Lynch “BBQ Theme” 2:58
    10 Krzysztof Penderecki “Als Jakob Erwachte” 7:27
    11 Witold Lutoslawski “Novelette Conclusion” (excerpt) /Joey Altruda “Lisa” (edit) 3:42
    12 Beck “Black Tambourine” (film version) 2:47
    13 David Lynch “Mansion Theme” 2:18
    14 David Lynch “Walkin’ on the Sky” 4:04
    15 David Lynch / Marek Zebrowski “Polish Night Music No. 1” 4:18
    16 David Lynch / Chrysta Bell “Polish Poem” 5:55
    17 Nina Simone “Sinnerman” (edit) 6:40

    PS qui trovate una recensione ehm “poco ortodossa” di IE
    http://blogmovie.splinder.com/tag/recensioni

  48. io pensavo che LB fosse un incursione mediatica! Mediattivismo puro! Che stesse semplicemente a significare
    LUTHER BLISSETT!!!

    non scherzo, peccato però

  49. Credo che, più prosaicamente, le lettere LB che si vedono sulla mano destra della Dern, possano essere un reale tatuaggio delle iniziali dei nomi di Laura e Ben Harper, l’attuale marito dell’attrice, che si vede suonare il piano nella scena finale di “Sinner man”. La linea rossa che taglia le lettere potrebbe essere infatti una stilizzazione della classica freccia che trafigge i due cuori.

  50. Concordo con chi dice che la protagonista e’ la lost girl. E credo che lei sia il soggetto della leggenda. E tutti gli attori sono trasposizioni di lei e del marito che lei ha tradito ed ha provato ad uccidere ma poi secondo me lui ha ucciso lei (scena della pistola che non lo uccide). Ma c’e’ un’altra aggiunta: a fine ciack Susan e’ unita alla lost girl, cosi’ tanto da baciarla con affetto sincero. E a quel punto lei (o Irons, o Lynch?) le regala un finale diverso. Le regalano un finale diverso, dove la lost girl abbraccia incredula il marito e il loro figlio, dove sono tutti felici (alla Hollywood). Come dire… giacche’ tutto e’ fiction, perche’ non regalare una nuova vita alla povera lost girl? M’e’ venuto questo flash alla terza visione ed ho pianto per la geniale generosita’ di Lynch. Insoma e’ un flim sul secondo tentativo di commemorare una leggenda, quella della lost girl, offrendo pero’ alla ragazza una alternativa. Questa e’ arte. Inutile sottolineare la magia visiva del film, mi pare ovvio.

  51. premesso che è il mio preferito di Lynch, io l’ho interpretato così:

    La vecchia è una specie di strega, è una che sa…
    è un personaggio enigmatico che, in breve, trasferisce inquietudine alla protagonista tra un sorso di tè e l’altro…
    quello che noi vediamo secondo me, cioè il film, accade solo nella testa di Laura mentre la vecchia racconta… è come se Lynch avesse voluto filmare i pensieri di una persona… avete presente con quale velocità i pensieri si accavallano e ti portano in molteplici direzioni? è ciò che ha fatto Laura mentre la donna raccontava, fusione tra il ruolo che dovrà interpretare nel remake e la torbida storia che ammanta il film originale, la sua tresca col co-protagonista, i piani temporali ed i luoghi sfalsati… per me pensate un pò, la ragazza che piange è il pubblico che solo alla fine viene liberato, sollevato, in un abbraccio… ma di carne al fuoco ce n’è tanta, le lampade, i conigli sono, credo, depistaggi, autocitazioni eeee…. vabbè basta così dai… è un capolavoro, è unico, l’ho visto solo due volte ed in entrambi i casi avrei voluto che non finisse mai…

  52. Io ho la soluzione certa, però non la posto perché temo che il thread sia ormai defunto e non voglio fare tutta questa fatica

  53. INLAND EMPIRE: dopo diverse visioni del film mi sento di dare una mia interpretazione sicuramente discutibile. Il film ha come tema una donna in pericolo e il tradimento. La lost girl che piange davanti allo schermo nelle scene iniziali vede proiettare il suo alter ego (lei e’ una prostituta che voleva essere un’ attrice) che ripercorre attraverso un lungometraggio la sua disavventura finita in tragedia.Nella dimensione reale in polonia questa donna uccide con un cacciavite la sua rivale in amore la quale era incinta.La perdita di questo bambino provoca un trauma nella lost girl la quale si trova imprigionata in un limbo mentale (INLAND EMPIRE). il suo alter ego percorre un viaggio spazio temporale e attraverso dei portali ben definiti (axxon n, rabbits, per citarne un paio) interagisce con il dramma di questa donna al punto che nel finale uccidendo il fantasma crumpy (figura immaginaria che in realta’ corrisponde alla proiezione mentale del pappone della lost girl) si vede riflessa la sua maschera di paura. Il finale e’ stupendo la lost girl liberata dal suo alter ego esce dalla stanza/limbo e interpreta il ruolo della sua vittima che abbraccia il marito e il bimbo che non ha mai avuto, cercando una sorta di redenzione per il crimine che ha commesso (tradimento e omicidio) Da notare l’innumerevole serie di indizi che lynch lascia nel suo lungometraggio che analizzandoli con attenzione rendono piu’ comprensibile il suo film

  54. volevo ancora dare delle precisazioni:secondo me la lost girl come molti affermano il contrario, non tradisce nessuno semmai e’ lei la traditrice perche ha una relazione clandestina
    il suo pappone la droga ( il cavallo torna alla sorgente) e lei da drogata compie l’omicidio (lo conferma la sua espressione mentre tiene il cacciavite in mano) dopodiche’ mentre passeggia di sera incontra il suo pappone che le fa capire dal dialogo tra i due che ha ammazzato il suo amante. Insomma e’ un intrigo peggio di una puntata di beautiful

  55. a proposito della simmetria e dell’omaggio a Stanley Kubrik, il regista del film remake si chiama Kingsley Stewart…

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